Sintesi

Il mercato italiano dei servizi per l'infanzia, che risponde prevalentemente alle esigenze dei bambini di età inferiore ai 3 anni, è caratterizzato da un'offerta significativamente inferiore alla domanda potenziale. Gli asili nido tradizionali costituiscono oltre il 90% dei servizi, mentre i servizi alternativi come le aree gioco e i servizi a domicilio rappresentano meno del 10%. Nonostante la presenza di 1,5 milioni di bambini in questa fascia d'età nel 2018, le strutture offerte non soddisfano lo standard minimo dell'Unione Europea del 33% di copertura. Il mercato deve inoltre affrontare sfide socio-demografiche come il calo del tasso di natalità e le crescenti disparità economiche regionali. C'è una notevole disparità nella disponibilità di servizi per l'infanzia nelle diverse regioni italiane e il numero di bambini iscritti a tali servizi è deludentemente basso.

Tendenze del mercato dei servizi per l'infanzia in Italia: Uno sguardo più attento alle dinamiche della domanda

In Italia, il mercato dei servizi per l'infanzia è caratterizzato da un'attenzione particolare ai bambini di età inferiore ai 3 anni, una fascia demografica che nel 2018 comprendeva circa 1,5 milioni di individui. I servizi all'interno di questo mercato sono prevalentemente classificati in asili nido tradizionali, che rappresentano oltre il 90% delle opzioni di assistenza disponibili, e un segmento più piccolo - meno del 10% - che comprende offerte più diversificate come aree gioco, centri per bambini e genitori e servizi a domicilio. Esaminando lo stato attuale delle cose, risulta evidente che l'offerta nel mercato italiano dei servizi per l'infanzia è significativamente inferiore alla domanda. Il numero di strutture per l'infanzia è relativamente basso rispetto alla popolazione infantile, non raggiungendo lo standard minimo dell'Unione Europea del 33% di copertura. Inoltre, il mercato sta affrontando sfide considerevoli, guidate da cambiamenti sociali e demografici, tra cui il calo del tasso di natalità e l'aumento delle disparità economiche tra le diverse regioni. Si prevede che questi fattori influenzeranno pesantemente il panorama futuro del mercato italiano dei servizi per l'infanzia. Attualmente, vi è una marcata discrepanza regionale nella disponibilità di servizi di assistenza all'infanzia e una percentuale notevolmente ridotta di bambini è iscritta a tali programmi. In sintesi, nonostante l'ampia domanda potenziale suggerita dalla popolazione di bambini piccoli in Italia - tra 1 e 2 milioni - l'effettivo utilizzo e l'accessibilità dei servizi per l'infanzia rimangono insufficienti. Ciò indica che c'è spazio per una crescita e uno sviluppo significativi del settore, per soddisfare le esigenze generali delle famiglie in tutto il Paese.

Gli attori principali nel panorama italiano dei servizi per l'infanzia

Il mercato italiano dei servizi per l'infanzia è caratterizzato da una serie di attori diversi che si occupano della cura della prima infanzia dei cittadini più giovani. All'interno di questo settore, le scuole materne tradizionali dominano la scena, costituendo oltre il 90% delle opzioni di assistenza all'infanzia disponibili per i genitori.

  • Asili nido tradizionali (Cooperative Sociali): Le cooperative sociali, o cooperative sociali, contribuiscono in modo significativo al panorama degli asili nido. Queste cooperative operano secondo principi di inclusività, dando spesso priorità a servizi di assistenza all'infanzia accessibili a tutti i segmenti della comunità, che possono includere approcci integrativi per i bambini con bisogni speciali.
  • Asilo Nido Comunali: Gestiti dalle amministrazioni comunali, questi asili nido pubblici sono un punto fermo del sistema italiano di assistenza all'infanzia. Il loro obiettivo è quello di fornire servizi educativi e di cura di qualità e di ampia accessibilità, rivolgendosi di fatto a un'ampia fetta di popolazione con il sostegno delle risorse del governo locale.
  • Asili nido privati: Il settore privato gestisce una parte considerevole delle scuole materne, offrendo servizi che a volte includono filosofie o pedagogie educative distinte, come gli approcci Montessori o Reggio Emilia. Queste istituzioni forniscono spesso un'assistenza più personalizzata, ma possono comportare costi più elevati.
  • Centri Gioco e Attività per l'Infanzia: questi centri rappresentano un cambiamento rispetto ai tradizionali contesti educativi e di cura, fornendo uno spazio per i bambini che si impegnano in attività di gioco e apprendimento supervisionate. Si concentrano sullo sviluppo del bambino attraverso il gioco interattivo e spesso strutturato in modo educativo.
  • Servizi per l'infanzia e genitori: i servizi per l'infanzia e i genitori comprendono iniziative come i centri genitori-bambini o i programmi di sostegno alle famiglie. Spesso operano in un'ottica comunitaria, fornendo risorse e sostegno ai genitori che si occupano dei loro figli.
  • Servizi a domicilio: i servizi a domicilio sono una nicchia emergente nel mercato dei servizi per l'infanzia. Questi servizi offrono un'assistenza personalizzata nell'ambiente domestico del bambino, con assistenti professionali o tate che forniscono un supporto individuale alla crescita del bambino. Sebbene questi attori costituiscano l'ossatura dei servizi di assistenza all'infanzia in Italia, il mercato è influenzato anche da organizzazioni non governative, istituzioni religiose e gruppi comunitari regionali che occasionalmente offrono soluzioni di assistenza all'infanzia.

Insieme, queste entità modellano le dinamiche e l'accessibilità dei servizi per l'infanzia in Italia, ognuna delle quali risponde a esigenze e preferenze uniche delle famiglie italiane. Nonostante la varietà di opzioni, il mercato rimane sotto-servito rispetto alle esigenze della popolazione, con un'evidente disparità nella disponibilità di servizi tra le diverse regioni del Paese.

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  • Ultimo aggiornamento : 26/10/2022
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Riepilogo ed estratti

1 Sintesi del mercato

1.1 Definizione e presentazione

Il mercato dell'assistenza all'infanzia riguarda principalmente la cura dei bambini al di sotto dei 3 anni.

I servizi offerti, data la netta maggioranza di una particolare tipologia di assistenza infantile, possono cadere essenzialmente in due macro-categorie:

- Tradizionali asili-nido, che rappresentano la maggiorparte dei servizi offerti;

- Altri servizi, che rappresentano una minoranza sul territorio (e.g. “sezione primavera”, “centri bambini e genitori”, “servizi in contesto domiciliare”).

Il mercato dell’assistenza infantile presenta un’offerta considerevolmente più limitata della potenzialità della domanda. Infatti, le strutture rappresentano una percentuale molto minore rispetto al numero di bambini in Italia, non raggiungendo lo standard minimo fissato dall’Unione Europea del 33%.

Tra principali sfide nel settore dell'assistenza all'infanzia in Italia, le trasformazioni sociali e demografiche del territorio (e.g. riduzione del tasso di natalità, ampliamento del divario economico tra regioni) si ritiene avranno un impatto considerevole sull’evoluzione del mercato. Ad oggi, la situazione già non appare delle migliori, con un netto gap tra le varie regioni d’Italia e un numero molto basso di bambini iscritti ai servizi infantili.

1.2 Il mercato globale

Il mercato globale dell'assistenza all'infanzia vale *** miliardi di dollari nel **** e si prevede arrivi a *** miliardi nel ****, con un CAGR pari a *%. La crescita è dovuta principalmente alla riorganizzazione delle aziende e alla ripresa dall'impatto del COVID-**, che in precedenza aveva portato a misure di contenimento restrittive che prevedevano l'allontanamento sociale, il ...

1.3 Il mercato italiano

 In Italia le aziende operanti nel settore dell'assistenza all'infanzia rientrano nel codice ATECO "**.**.** Servizi di asili nido e assistenza diurna per minori disabili". All'interno di tale codice rientrano : 

attività degli asili nido attività di assistenza diurna per minori disabili servizi di babysitting

Il sito Istat, l'istituto nazionale di statistica, riporta i ...

1.4 Impatto del Covid

Negli ultimi anni si sta assistendo ad una costante decrescita del numero di nascite in Italia; uno dei motivi principali della diminuzione delle nascite in Italia che si è registrata negli ultimi dieci anni ha a che fare con il fatto che gli italiani stanno decidendo, ora più che mai, di avere ...

2 Analisi della domanda

2.1 I driver della domanda

Il driver della domanda principale nel setttore dell'assistenza all'infanzia è chiaramente il tasso di natalità; più nascite comportano un maggior numero di infanti e , di conseguenza, una maggiore necessità di strutture di assistenza all'infanzia. Tramite i dati Istat, possiamo analizzare l'evoluzione del numero di nascite nel tempo. Si evince un trend in ...

2.2 Composizione e distribuzione geografica della domanda

La composizione della domanda dell'assistenza all'infanzia in Italia può essere desunta dalla composizione delle famiglie italiane, o meglio, dal numero di figli per famiglia. Rispetto a questo, Istat riporta che la maggioranza delle famiglie italiane ha un figlio (***). Le famiglie con * o più figli sono invece solo l'*,*% del totale, esemplificando ...

2.3 Analisi della domanda: Età e Genere degli infanti

Età

Tramite i dati  Istat possiamo analizzare la distribuzione anagrafica degli infanti in italia. La fascia di età pià numerosa in Italia è quella dei * anni, che rappresenta il **% degli infanti (***).

Età infanti in italia Italia, ****, in % Fonte: Istat

Per quanto riguarda la composizione degli asili nido, la fascia di età più ...

3 Struttura del mercato

3.1 Struttura del mercato

Tramite i dati Istat, possiamo analizzare l'evoluzione del numero di imprese operanti nel settore. Si evince che c'è stata una crescita costante del numero di imprese negli ultimi anni; si è passati da **** aziende nel **** a **** nel ****, con una crescita del **,*%. Questi valori sono in linea con il progressivo aumento del faturato ...

3.2 Forma giuridica delle imprese operanti nel settore

Sempre analizzando i dati Istat, si evince che la forma giuridica con il maggior numero di imprese è la forma "imprenditore individuale, libero professionista, e lavoratore autonomo"  con il **% di imprese. Seguono le società coperative sociali (***). Queste forme giurdiche rappresentano il **% del setttore.

Forma giuridica delle imprese del settore dell'assistenza all'infanzia in ...

3.3 Distribuzione geografica delle aziende operanti nel settore

Tramite il database di Istat, si può analizzare la distribuzione geografica delle aziende operanti nel settore dell'assistenza all'infanzia. La regione con il maggior numero di aziende è la Lombardia, con *** imprese. Seguono il Lazio (***).

Il Nord-est e il Centro Italia, alla fine del ****, consolidano la copertura dei posti disponibili rispetto ai bambini ...

3.4 Lo Stato: un importante attore del mercato

Negli ultimi anni sono stati stanziati importanti fondi di diversa natura per lo sviluppo dei servizi educativi rivolti alla prima infanzia. Dalla Legge n. ** del **** deriva un forte impulso al potenziamento di tali servizi come parte integrante del percorso educativo che va dalla nascita fino a sei anni. Per lo sviluppo ...

4 Analisi dell'offerta

4.1 Tipologie di assistenza all'infanzia

I servizi offerti, data la netta maggioranza di una particolare tipologia di assistenza infantile, possono cadere essenzialmente in due macro-categorie:

- Tradizionali asili-nido, che rappresentano la netta maggioranza dei servizi offerti;

- Altri servizi, che rappresentano una minoranza sul territorio (***).

L'asilo nido è un servizio educativo per l'infanzia di interesse pubblico, organizzato ...

4.2 Analisi dei prezzi

Di seguito sono illustrate le principali tipologie di servizi di assistenza all'infanzia con i relativi prezzi per alcune delle principali imprese. Si evince che  per alcune tipologie di servizio si può accedere solo iscrivendosi e pagando mensilmente (***) mentre per altre si può usufruire del servizio anche una volta sola e per ...

4.3 Composizione dell'offerta

Come si evince dai dati  Istat, nel **** c'è stata una riduzione delll'offera. Il calo ha interessato meno i nidi d’infanzia (***).  Di seguito viene illustrata la composizione dell'offerta per tipologie di servizio.

Composizione dell'offerta dei servizi per l'assistenza all'infanzia Italia, ****, in % Fonte: Istat

Questa situazione si inserisce in un contesto di ...

4.4 Trend dell'offerta: piattaforme digitali per babysitter

Negli ultimi anni, abbiamo visto la crescita e l'affermazione delle piattaforme come mezzo di accesso alla cura dei bambini per i genitori. Aziende come Sitly o Yoopies o Kijiji, oppure piattaforme più specializzate come Toptata (***) si stanno ritagliando un'importante quota di mercato contando sulla digitalizzazione e sui cambiamenti nelle abitudini di ...

5 Norme e regolamenti

5.1 Regolamentazione del settore

La legge * dicembre ****, n° **** “Piano quinquennale per l'istituzione di asili-nido comunali con il concorso dello Stato” è la legge che istituisce in Italia l’asilo nido come noi lo conosciamo tutt’ora, cioè come un “servizio sociale di interesse pubblico” (***).

Il ** luglio **** è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Legge ***/****, cosidetta “riforma della ...

5.2 Incentivi fiscali: Bonus Nido

Nell’ambito degli interventi normativi a sostegno del reddito delle famiglie, l’articolo *, comma ***, legge ** dicembre ****, n. *** ha disposto che ai figli nati dal *° gennaio **** spetta un contributo di massimo *.*** euro, per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati e di forme di assistenza ...

6 Posizionamento degli attori

6.1 Segmentazione

  • COOPSELIOS
  • ParmaInfanzia
  • DOREMI S.R.L.
  • Stripes
  • Arca Cooperativa Sociale
  • La Coccinella
  • Accento

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