Contenuto dettagliato dello studio di mercato
Informazioni
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Riepilogo ed estratti
1 Panoramica del mercato
1.1 Definizione e ambito dello studio
Il mercato del coworking comprende l’insieme delle attività legate alla fornitura di spazi di lavoro condivisi e flessibili, destinati a liberi professionisti, freelance, start-up, piccole imprese e dipendenti in smart working. A differenza degli uffici tradizionali, gli spazi di coworking offrono soluzioni temporanee e scalabili, con servizi integrati (connessione internet, sale riunioni, aree relax, reception), e sono pensati per stimolare collaborazione, networking e contenimento dei costi. Il coworking si è sviluppato a partire dal 2005 a livello globale e ha conosciuto una rapida crescita anche in Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dopo l'accelerazione imposta dalla pandemia sul lavoro da remoto e sulla flessibilità operativa delle aziende.
A livello globale, il valore del mercato del coworking crescerà da 17,25 miliardi di dollari nel 2024 a 41,38 miliardi nel 2030 (+139,9%). In Europa, il valore salirà da 4,61 a 12,31 miliardi di euro (+167,1%), mentre in Italia il mercato passerà da 364,7 milioni a 989,5 milioni di euro nello stesso periodo (+171,3%). Il numero di imprese attive in Italia nel settore (codice ATECO 82.11) è aumentato da 4.114 nel 2017 a 5.978 nel 2024 (+45,3%), con una crescita annua del +9,4% nel biennio più recente. Gli addetti sono passati da 10.763 a 14.233 nello stesso arco temporale (+32,2%). La maggioranza delle imprese ha forma giuridica individuale, ma cresce il peso delle SRL.
Dal punto di vista geografico, il 60% degli spazi di coworking si concentra nel Nord Italia, con la Lombardia in testa (218 spazi nel 2024, di cui 127 a Milano). Seguono Veneto (82), Emilia-Romagna (73), Lazio (71) e Toscana (60). Le aree urbane restano dominanti, ma si registra una crescita nella domanda di spazi periferici e suburbani, per ridurre i tempi di spostamento casa-lavoro. I principali utilizzatori nel 2024 sono freelance e professionisti (42%), aziende/start-up (33%) e lavoratori privati in smart working (13%). Il 41% delle richieste riguarda postazioni giornaliere. In parallelo, le piattaforme di ricerca (es. italiancoworking.it) segnalano un aumento del +25% delle visualizzazioni e del +35% dei click sui profili dei coworking rispetto al 2023.
Il prezzo medio per una postazione giornaliera oscilla da 15 a 35 € a Milano, da 8 a 25 € a Roma, e si assesta intorno ai 20–24 € nel Veneto. Un ufficio mensile varia tra i 440 e i 1.550 € nelle grandi città. Il 34% degli spazi è in attivo, il 40% in pareggio e il 26% in perdita. La redditività è maggiore nei centri urbani con popolazione tra 100.000 e 500.000 abitanti. La formula "ufficio privato all’interno di uno spazio condiviso" risulta la più profittevole, superando le singole postazioni aperte. I costi maggiori sono rappresentati da utenze (25,4%) e affitti (24,7%).
Tra i principali operatori si segnalano Regus (€61,77M), Copernico (€21,33M), Wework (€20,27M), Talent Garden (€11,18M) e Spaces. Il leader assoluto del mercato è il gruppo IWG, che nel 2023 ha integrato Copernico nella sua rete, portando a 84 il numero di sedi italiane (227.000 mq), con un fatturato globale previsto di 5,13 miliardi di euro nel 2024. I modelli di business includono coworking "all inclusive", "equilibrati", minimal, aziendali e spazi specializzati (coliving, fablab, coworking per donne o genitori). Le innovazioni includono accesso automatizzato, gestione tramite app, design creativo e reti multi-location.
A livello normativo, per aprire uno spazio coworking è necessario disporre di locali ad uso ufficio, rispettare le norme di sicurezza (D.Lgs. 81/08), presentare la SCIA, registrarsi al Registro Imprese e dotarsi di Partita IVA. Il contratto di coworking è atipico, a titolo oneroso, con elementi di locazione e di servizio. È consigliabile in forma scritta, con dettagli su durata, canone, utilizzo e attrezzature. Chiunque può stipulare un contratto, anche studenti o lavoratori agili senza partita IVA.
1.2 Il mercato globale
Il valore del mercato globale del coworking mostra una crescita costante e significativa tra il **** e il ****. Si parte da **,** miliardi di dollari nel **** e si arriva a **,** miliardi nel ****, con un aumento assoluto di **,** miliardi e una variazione percentuale pari al +***,*%. Il tasso di crescita è progressivo: si osservano incrementi annui di *,** miliardi nel ****, *,** nel ****, *,** nel ****, *,** nel ****, *,** nel **** e infine *,** miliardi nel ****.
Numero di utenti di spazi di coworking Mondo, ****-****, milioni flexas.com
Il mercato del coworking risulta in espansione nel contesto globale. In base alle analisi previsionali, ai trend e ai futuri progressi tecnologici, continuerà a crescere raggiungendo il picco entro il ****. (***)
Secondo visioni autorevoli di settore, come quella del CEO di Industrios, il mercato del coworking sta attraversando una fase di crescita sostenuta. Infatti, molte piccole imprese iniziano a soffrire per via dell'isolamento del lavoro da casa, mentre molte grandi aziende stanno abbandonando gli spazi di grande superficie, per cercare soluzioni più flessibili in temini di dimensioni. (***)
In base alle proiezioni, entro la fine del **** ci saranno circa **.*** spazi di coworking in tutto il mondo, con un CAGR di circa il **,*%.
Numero di spazi di coworking Mondo, ****-****, in numero statista.com
Secondo Challenge, entro il **** il mercato ...
1.3 Il Mercato Europeo
Tra il **** e il ****, il valore del mercato europeo del coworking cresce in modo costante, passando da *,** miliardi di euro a **,** miliardi, con un incremento assoluto di *,* miliardi e una variazione percentuale pari al +***,*%. Ogni anno si osservano aumenti progressivi: +*,** miliardi nel ****, +*,** nel ****, +*,** nel ****, +*,** nel ****, +*,** nel **** e +*,** miliardi nel ****.
Valore Mercato Europeo del Coworking Europa,****-****,Miliardi di Euro NMSC
1.4 Il Mercato Italiano
Tra il **** e il ****, il mercato italiano del coworking mostra una crescita marcata, passando da ***,* milioni a ***,* milioni di euro, con un aumento assoluto di ***,* milioni e una variazione percentuale del +***,*%. Ogni anno si registrano incrementi significativi: +** milioni nel ****, +** nel ****, +** nel ****, +*** nel ****, +*** nel **** e +***,* milioni nel ****.
Evoluzione del numero di spazi di coworking Italia, ****-****, in unità Fonte: Italiancoworking
2 Analisi della domanda
2.1 La domanda in Italia
In Italia il coworking è arrivato qualche anno dopo rispetto ad altri Stati europei e si è anche sviluppato con più lentezza, ma mantenendo una certa costanza.
Dalla composizione della domanda si può intendere quali categorie di lavoratori/imprese e con quali caratteristiche optano per soluzioni di coworking.
Nel ****, in Italia, i principali utenti degli spazi di coworking sono i freelancer e professionisti, che rappresentano il **% del totale, seguiti da aziende e start-up con il **%. I singoli lavoratori dipendenti del settore privato in smart working costituiscono il **%, mentre i nomadi digitali sono il *%. Le quote più basse spettano agli studenti (***).
Tipologie di lavoratori/imprese che utilizzano spazi di coworking Italia, ****, % italiancoworking.it
Nel **** la domanda di spazi flessibili è aumentata e sul portale di italiancoworking.it sono state registrate richieste per oltre **** postazioni. Nel grafico è possibile visualizzare la ripartizione percentuale delle richieste sulla base delle soluzioni offerte. La percentuale maggiore riguarda le postazioni giornaliere (***), questo conferma la necessità di trovare una via intermedia tra ufficio e casa per i remote workers.
Inoltre, la piattaforma ha registrato anche un netto incremento delle visualizzazioni dei vari spazi offerti (***).
Domanda di spazi flessibili Italia, ****, % italiancoworking.it
Focus sulla regione Lombardia
In merito al servizio Day Pass ...
2.2 Driver della domanda
I principali driver della domanda di spazi di coworking in Italia sono e sono stati in passato [***]:
Aumento della quantità di professionisti e freelance;
Considerando il fatto che il numero di freelance e professionisti in Italia è una determinante importante della domanda di spazi di coworking, si riportano i dati sulle nuove aperture di partite IVA per settore produttivo, confrontando il **** con il secondo trimestre del **** che registra ***.*** aperture, con una flessione del *,*% rispetto allo scorso anno.
Ripartizione delle nuove aperture di IVA, per tipo di attività Italia, primo trimestre del ****, in % Fonte: freelanceboard
Più nel dettaglio, gli spazi di coworking sono particolarmente adatti alle categorie di lavoratori freelance e remote workers, ma anche per piccole imprese o startup per i motivi seguenti:
Vantaggi economici - Lavorare in uno spazio di coworking consente un risparmio considerevole sui costi di affitto di una struttura. Per una micro impresa di * persone si stima un risparmio medio del **% rispetto ad un ufficio tradizionale nel caso di un affitto di * postazioni. Inoltre, si ha un risparmio economico anche in termini di costi operativi, costi straordinari e di servizi aggiuntivi che sono a carico del gestore dello spazio di coworking. (***) Maggiore flessibilità - in termini di orario ...
2.3 La distribuzione geografica della domanda
La maggior parte degli spazi di coworking opera nel Nord Italia (***), in particolare nel Nord Ovest. Rispetto al **** sono stati aperti +** spazi, ma la crescita è significativa solo in Lombardia: il mercato si è infatti affermato in quest'area e mostra grande vitalità.
La regione è senza dubbio la più dinamica d'Italia, non solo perché qui si concentrano più di ¼ degli spazi di coworking italiani, ma anche perché qui c'è la più alta offerta di spazi per abitante (***). Nel resto del Nord-Ovest, ad eccezione dei capoluoghi di regione, la crescita, pur positiva, è contenuta sia in termini assoluti che relativi.
Nel Nordest, le regioni a maggiore densità sono il Veneto, dove il coworking è in crescita da un paio di anni e l'Emilia Romagna (***). Il Veneto, in particolare, è la seconda regione con più spazi di lavoro condiviso in Italia, equamente distribuiti tra tutte le province e molto presenti anche nei piccoli centri.
Al contrario, nelle altre regioni del Nord Italia, gli spazi di coworking sono presenti soprattutto nei capoluoghi di provincia e con una densità intorno alla media nazionale.
Per quanto riguarda il Centro e il Sud, nonostante il crescente numero di strutture si è registrato un rallentamento dovuto principalmente alla natura degli investimenti effettuati e previsti. Nelle ...
2.4 Nuove tendenze nella domanda
Domanda di uffici di coworking nelle periferie
Un fattore importante che viene considerato sempre di più dai lavoratori è la distanza tra abitazione e luogo di lavoro. Nonstante la ripresa dei centri urbani, la domanda di uffici di coworking in periferia è sempre più in crescita. Tale fenomeno è dovuto al disagio creato dai lunghi spostamenti unito alla minore necessità di recarsi in ufficio ogni giorno, dato che la maggior parte di chi frequenta questi spazi è un remote/online worker. Un sondaggio condotto da Industrious ha mostrato che il **% degli intervistati sarebbe disposto a recarsi in ufficio più spesso se il tragitto da percorrere fosse inferiore a mezz'ora. (***)
Vicinanza degli uffici di coworking alle fermate dei mezzi pubblici
Nonostante la tendenza citata in merito alle periferie, risulta evidente come il coworking sia una realtà prettamente legata a centri urbani di tipo metropolitano. Per questo non si può non tenere conto del'importanza della vicinanza della sede alle fermate degli autobus, metro o tram. Inoltre, le aziende che gestiscono gli spazi di coworking possono anche trarre vantaggio dalle convenzioni con i servizi di bike sharing o monopattni elettrici per agevolare il raggiungmento delle sedi. (***)
3 Struttura del mercato
3.1 Struttura del mercato
L'analisi della dimensione del mercato relativo agli uffici di coworking viene effettuata sulla base di dati appartenenti alla categoria relativa al codice ATECO **.** che include i servizi integrati di supporto per le funzioni di ufficio (***). Nello specifico si considerano * grandezze: numero di imprese attive, numero di occupati e forma giuridica delle imprese.
I dati relativi al numero di imprese con codice ATECO **** per gli anni **** e **** sono approssimati, come indicato dall’asterisco accanto alle rispettive annualità nel grafico. Poiché i dati ufficiali completi per questi due anni non erano ancora disponibili al momento della rilevazione, si è proceduto a una stima basata sull’andamento degli anni precedenti.
L’approssimazione è stata effettuata applicando il tasso medio di crescita annuale osservato tra il **** e il ****, periodo in cui il numero di imprese è aumentato con una tendenza stabile e significativa. In particolare, si è calcolata la variazione percentuale media annua nel triennio, e tale valore è stato proiettato per stimare il numero di imprese nel **** e nel ****.
Dal **** al **** il numero di imprese italiane è cresciuto in modo significativo, passando da *.*** a *.*** unità, con un incremento complessivo del **,*%. Dopo un calo tra il **** e il **** (***), con un’accelerazione ulteriore tra il **** e il ****, dove si osserva un incremento ...
3.2 Catena del valore
La catena del valore del mercato del coworking è esemplificata di seguito.
3.3 Distribuzione
Il canale di vendita privilegiato per gli spazi di coworking consiste nella vendita online.
La digitalizzazione delle vendite ha subito un'inevitabile accelerazione con l'avvento della pandemia, che ha reso necessario l'utilizzo di canali non fisici. A prescindere dall'evento esogeno, la vendita online costituisce un'evoluzione naturale dei canali distributivi, soprattutto nel caso di uffici di coworking dove si concentrato prevalentemente remote workers.
Inoltre, la modalità degli spazi di lavoro condivisi non è un fenomeno molto conosciuto in Italia, dunque si rende necessaria un'adeguata attività di promozione dei propri spazi affinchè possano essere considerati dal pubblico. Molti operatori infatti, si affidano a società terze che possano ottimizzare la visibilità online e la gestione degli spazi, come, ad esempio, Booking Ninja.
Il modello più diffuso prevede operatori che gestiscono un'ampia rete di uffici di coworking indipendenti e, in aggiunta,offrono servizi di consulenza relativi all'apertura e alla gestione di nuovi spazi di lavoro condiviso. Ne sono un esempio Cowo, Regus, Staybusinesscentre.
(***)
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3.4 Attori principali del mercato
Il mercato del coworking è guidato dalle reti di coworking, che si concentrano sulla creazione di un luogo di lavoro dinamico e innovativo per diverse tipologie di consumatori. I principali player in Italia per fatturato sono:
Regus Business Centre Italia s.r.l: aiuta le aziende a trovare e creare lo spazio di lavoro perfetto per i loro collaboratori da più di tren'anni. Grazie ad una rete globale di pazi di lavoro ha dato vita a una community globale di *,* milioni di persone.
Copernico s.r.l: offre uffici e spazi condivisi per piccole e medie imprese che operano in diversi settori: dalla comunicazione all'artigianato digitale. Uno dei vantaggi competitivi di Copernico è il numero di spazi polifunzionali messi a disposizione delle aziende: sale riunioni, sale eventi e un ristorante e bar molto grande con un giardino esterno: un luogo ideale per organizzare incontri e sviluppare collaborazioni in un ambiente informale.
Wework Italy s.r.l: si occupa di servizi di spazio di lavoro condivisi. Fondata nel ****, offre ambienti di lavoro flessibili e condivisi in tutto il mondo, destinati a imprese di qualsiasi dimensione, professionisti autonomi e freelance.
Talent Garden Italia s.r.l: fondata nel ****, è una rete di spazi di coworking e ...
3.5 Il leader del mercato: il Gruppo International Workplace
International Workplace Group è leader in Italia e nel mondo nel settore degli spazi di lavoro flessibili. Presente sul territorio nazionale con i marchi Regus, Spaces e Signature, ha ora annunciato l'ingresso di Copernico nel suo portfolio, portando a ** il numero dei suoi centri in Italia, per un totale di oltre ***.*** mq.
Questa aggiunta ha contribuito ad affermare il ruolo di leader del Gruppo in Italia: Copernico possiede infatti ** spazi di coworking e uffici flessibili distribuiti a Milano, Bologna, Torino, Cagliari, Varese e Trieste. Questo ha permesso a IWG di aumentare del **% la superficie di spazi di lavoro flessibili gestiti, confermandosi come primo operatore nel mercato italiano e leader nel settore.
Mauro Mordini, Country manager Italia di IWG è stato intervistato da Internews: "L'operazione si inserisce nel percorso di espansione sempre più capillare del nostro network; un percorso accelerato, in Italia e nel mondo, dagli effetti della pandemia, che ha contribuito all'affermarsi di forme di lavoro ibride. Accanto alle sedi centrali, le aziende sono sempre più propense a investire in uffici distribuiti sul territorio, per consentire ai propri dipendenti di ridurre gli spostamenti e lavorare da sedi adeguate, ovviando ai limiti del lavoro da casa. Le aziende ne beneficiano in termini di ottimizzazione ...
4 Analisi dell'offerta
4.1 Panoramica dell'offerta
I coworking offrono una soluzione semplice e accessibile. Si rivolgono a tutti quei professionisti o aziende che, svolgendo il loro lavoro in modo flessibile, non hanno una sede stabile o, se abbastanza grande, per ospitare più persone in caso di riunioni e conferenze. Ma anche a tutti quei professionisti emergenti che non hanno la possibilità economica di sostenere da soli il costo di un affitto reale. In Italia il coworking immobiliare ha trovato terreno fertile, soprattutto nelle grandi città, agevolato anche dalla legge ***/****, attuativa delle Startup innovative.
Il coworking si svolge generalmente all'interno di una struttura open-space: un loft con ampi spazi, connessione Wi-Fi, postazioni multiple dotate di computer, archivio, sale riunioni, sale conferenze, area caffè. Nelle strutture più grandi, anche sale da pranzo/mensa. Un coworking è flessibile per natura: si possono affittare diversi spazi, come una singola postazione o un'intera sala riunioni, per il tempo necessario. Può variare da poche ore a mesi interi, a seconda delle necessità del coworker.
Questo crea uno spazio in cui coesistono diverse realtà e dove possono nascere sinergie inaspettate tra aziende e professionisti che altrimenti non si sarebbero incontrati.
Qui gli imprenditori e i liberi professionisti non si limitano a condividere spazi fisici. Ma ...
4.2 Analisi dei prezzi
Gli spazi di coworking offrono una varietà di servizi e strutture, che variano nei costi e nei prezzi.Uno dei più importanti fattori che determinano il prezzo è la posizione di un coworking: un coworking nel Nord Italia o in una città più grande è probabile che sia più costoso di un'altra struttura nel Sud.
La tabella sottostante offre una panoramica dei principali servizi di coworking e dei loro prezzi medi nelle principali città italiane.
Per quanto riguarda il Veneto, la seconda regione più importante del mercato, i prezzi del coworking sono in linea con la media italiana, che è di circa ** euro per una postazione giornaliera.
Nelle città più grandi e attraenti, invece, il prezzo sale leggermente. Uno spazio di coworking giornaliero a Venezia costa in media **,* euro, mentre a Padova e Verona arriva a ** euro.
Facendo un confronto con le principali città italiane, i prezzi di Verona e Padova sono:
*% in meno rispetto ai prezzi di Milano **% in più rispetto a Roma **% in più rispetto ai prezzi di Firenze e Torino
[***]
4.3 Innovazione e tendenze dell'offerta
Innovazione
Frontiera dell'innovazione, Fablab e Coliving sono gli spazi di lavoro condiviso meno tradizionali. Il Fablab (***) è l'evoluzione dell'officina in chiave digitale. Questi spazi offrono infatti l'utilizzo di attrezzature e servizi personalizzati di digital fabrication, percorsi di formazione e collaborazione. Luoghi per la prima prototipazione o la sperimentazione a basso costo di idee e soluzioni, sono spesso l'hub di comunità locali di Maker o nodi di reti internazionali.
I coliving sono spazi di lavoro condivisi dove è possibile anche soggiornare e partecipare attivamente alla comunità locale. In passato, erano il regno dei cosiddetti nomadi digitali: freelance dell'industria digitale che, potendo lavorare ovunque, scelgono i coliving per viaggiare e realizzare progetti collaborativi. Oggi, nelle grandi città, stanno diventando un modo per unirsi a una comunità molto specifica e abbracciare uno stile di vita ben preciso.
Nuove tendenze
Tecnologia
La tecnologia è sempre più importante in questo mercato: è fondamentale per garantire flessibilità e accesso allo spazio in qualsiasi momento. Le carte d'accesso, il software di gestione dello spazio di coworking, il sistema di prenotazione, il sistema di presenze, le fatture automatizzate, i time tracker, ecc. sono diventati così avanzati che non c'è bisogno di un manager, riducendo i costi e il tempo impiegato nella gestione di ...
5 Regolamento
5.1 Contratto di coworking: quali servizi offre e chi può stipularlo
Con il contratto di coworking, il concedente mette a disposizione uno spazio di lavoro attrezzato a un utente, che può così usufruire di un ambiente comodo e funzionale in cui svolgere la sua attività professionale.
Il contratto di coworking è atipico, a titolo oneroso (***), contiene elementi del contratto di locazione, cioè l'affitto, ed elementi del contratto di servizio. Può essere scritto o meno, ma la forma scritta è consigliabile, per identificare esattamente gli spazi, i servizi e le attrezzature fornite, i termini di utilizzo e i relativi costi.
Il contratto deve indicare espressamente il canone che l'utente deve pagare al fornitore dello spazio e degli eventuali servizi e attrezzature. Questo può essere un importo mensile, da pagare in anticipo, come nel caso di un contratto di affitto, ma anche un importo pagato caso per caso, a seconda dell'uso.
Le parti sono libere di stabilire qualsiasi durata del contratto (***); può essere prevista una scadenza anticipata rispetto al termine concordato, normalmente con preavviso. Alla scadenza, il contratto può essere rinnovato a discrezione delle parti.
Chi può stipulare un contratto di coworking
I contratti di coworking si rivolgono soprattutto ai professionisti che non hanno un proprio ufficio, spesso a causa dei costi che comporta, soprattutto all'inizio ...
5.2 Cosa serve per aprire un coworking in Italia
Gli spazi di coworking devono rispettare due regole principali:
Il primo riguarda l'uso dei locali, che devono essere utilizzati per scopi d'ufficio. Il secondo riguarda il rispetto delle normali norme di sicurezza (***)
L'apertura di uno spazio di coworking richiede una semplice domanda alla questura, segnata dal silenzio assenso (***).
Da un punto di vista burocratico, aprire uno spazio di coworking equivale ad avviare un'impresa. Le norme per aprire uno spazio di coworking richiedono quindi più o meno gli stessi passi richiesti dalla legge. Una volta scelto il locale o l'appartamento dove si vuole allestire il proprio spazio di coworking, è necessario avere un contratto d'affitto o un contratto di vendita in cui sia indicata la destinazione d'uso dell'immobile, cioè " ufficio ", è chiaro.
Sarà quindi necessario:
Aprire una partita IVA; Registrarsi presso il Registro delle Imprese; Presentare la Scia (***) alla municipalità locale. Fornire la comunicazione unica per la nascita dell'azienda alla Camera di Commercio; Registrati con l'Inail; Qualsiasi richiesta di autorizzazione per l'apposizione di cartelli.
6 Posizionamento degli attori
6.1 Segmentazione
- Cowo
- Impact Hub
- Regus Business Centres Italia S.r.l (IWG)
- WeWork
- Copernico s.r.l
- Talent Garden Italia s.r.l
- IWG Regus (International Workspace group)
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